A partire da settembre 2021 il nuovo digitale terrestre, conosciuto meglio come digitale terrestre di seconda generazione o DVB-T2 (Digital Video Broadcasting – Second Generation Terrestrial), diverrà realtà.
Tecnicamente parlando, si passerà dalla codifica MPEG2 all’MPEG4 e, in un secondo momento, dal DVB-T al DVB-T2 e al protocollo HEVC (High Efficiency Video Coding) Main 10 o H.265.

Il nuovo digitale terrestre supporterà le risoluzioni 4K e 8K, permetteranno una maggior distanza fra antenna e ricevitore e trasmetteranno un segnale più pulito.

 

Le scadenze per il nuovo digitale terrestre

Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha stabilito una scaletta. Il passaggio avverrà gradualmente:

  • 1° settembre 2021: abbandono della codifica MPEG2 in favore della più prestante MPEG4 (i televisori non in grado di visualizzare i canali in HD e Full HD avranno problemi);
  • da settembre 2021 a giugno 2022: risintonizzazione delle TV compatibili;
  • giugno 2022: dismissione dei vecchi standard e passaggio al DVB-T2 e, contemporaneamente, al protocollo HEVC Main 10. I televisori non adatti andranno sostituiti o affiancati da un decoder di nuova generazione.

 

Quali sono le tv compatibili?

Tutti i televisori venduti a partire dal 1° gennaio 2018, per legge, sono provvisti di DVB-T2 e HEVC Main 10.
Se però non ricordi la data di acquisto del tuo device, puoi verificare la compatibilità con il nuovo digitale terrestre in due modi:

  1. sintonizzandoti sul canale 100 (frequenza RAI) o 200 (frequenza Mediaset) per controllare se appare la scritta “Test HEVC Main10”. Se appare, vuol dire che il televisore supporta il nuovo digitale terrestre e la codifica H.265 a 10 bit, altrimenti che devi comprarne uno nuovo o affiancarlo a un decoder di ultima generazione;
  2. controllando il codice modello del televisore sul sito del produttore e, quindi, l’anno.

 

Televisori prodotti prima del 1° gennaio 2018

Per i televisori precedenti al 1° gennaio 2018 può verificarsi il seguente scenario: è possibile che il televisore sia compatibile con il DVB-T2, ma non con lo standard di compressione HEVC Main 10 o H.265, erede del più noto H.264/MPEG-4 AVC (Advanced Video Coding).
In tal caso, dato che si tratterebbe di una codifica a 8 bit e non 10, sarebbe comunque impossibile vedere le immagini. Purtroppo, la decisione di passare a una codifica a 10 bit è stata presa dall’Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU) soltanto in un secondo momento (dicembre 2018) rispetto a quella di passare a un nuovo formato di trasmissione del segnale digitale (gennaio 2017).
Ciò ha escluso dalla pletora dei televisori compatibili tutti quelli prodotti nel 2017 e già provvisti di DVB-T2.

 

Quando cambiano le frequenze

Per quanto riguarda il cambiamento delle frequenze, che comporterà la risintonizzazione del televisore, l’arco temporale in cui avverrà è suddiviso in tre periodi:

  • dal 1° settembre 2021 al 31 dicembre 2021: aree 2 e 3 comprendenti le regioni Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e le province di Trento e Bolzano;
  • dal 1° gennaio 2022 al 31 marzo 2022: area 1, comprendente le regioni Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Sardegna;
  • dal 1° aprile 2022 al 31 giugno 2022: area 4, comprendente le regioni Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche.

 

Cambiare il decoder o il televisore?

La risposta è dipende.
Certamente per i modelli di televisori più vecchi e in Full HD è consigliabile passare a un televisore che supporti la risoluzione 4K (3840 x 2160 pixel), dato che il DVB-T2 e l’HEVC Main 10 la supporteranno ampiamente.
Per coloro che, invece, già possiedono un TV 4K ma senza il DVB-T2 e l’HEVC Main 10, la soluzione migliore potrebbe essere quella di acquistare un nuovo decoder, il cui prezzo è compreso fra 30 e 250 euro.

 

Bonus TV: cos’è e come averlo

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha messo a disposizione delle famiglie con ISEE inferiore a 20.000 euro un bonus TV fino a 50 euro. Per accedere allo sconto si dovrà presentare al negozio una richiesta in cui si dichiara che il proprio ISEE è pari o inferiore a 20.000 euro annui e che nessun altro membro del nucleo familiare ha già usufruito del bonus. Alla richiesta andranno allegate le fotocopie di codice fiscale e carta d’identità dell’acquirente.
La lista dei prodotti coperti dal bonus e la domanda sono già disponibili alla seguente pagina sul sito del MISE. Il bonus è disponibile fino all’esaurimento del fondo stanziato, che è di 151 milioni di euro.

In alternativa sarà possibile rottamare il proprio vecchio televisore e usufruire di uno sconto fino a 100 euro. Quest’incentivo, diversamente dal primo, non prevede alcun limite ISEE.
Si attende però il decreto attuativo, che originariamente era previsto per febbraio 2021.

 

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